Palazzolo e Francavilla al Mare gemellate dai Tigli
|La questione sul proposto abbattimento dei Tigli in via S. Ambrogio è destinata a scaldarsi sempre più. Da una parte l’Amministrazione che, forte del risultato di un privatissimo questionario consegnato a pochi eletti e, caratterizzata dall’assoluta mancanza di fantasia per l’individuazione di alternative meno cruente, ha decretato il taglio di 64 tigli, rei di essere naturalmente cresciuti e diventati conseguentemente ‘ingombranti’ 🙂
Dall’altra parte come al solito, i cittadini più o meno contrari alla risoluzione. Le obiezioni dei più tiepidi si riassumono tra la constatazione della difficoltà di uso del marciapiede soprattutto da parte delle persone con maggiori difficoltà di deambulazione, sul fatto che i viali alberati non sono più di moda, che i sensi unici aumentano i percorsi e danneggiano il commercio locale con la mancanza di parcheggi e così via.
I più pragmatici si impegnano invece nell’esercizio che sarebbe spettato all’amministrazione e si impegnano per individuare alternative che accontentino tutti o almeno, la stragrande maggioranza. L’approccio è guarda caso molto simile a quanto avvenuto per la Rho-Monza. Da una parte le istituzioni a favore della soluzione più semplice anche se più deleteria e dall’altra, i cittadini costretti a individuare, dimostrare e proporre una migliore soluzione alternativa. Strano paese l’Italia dove la politica funziona al contrario J Di solito dovrebbero essere i cittadini che sottopongono un problema e compito delle istituzioni individuare la soluzione migliore, condivisa dalla maggioranza della popolazione.
Insomma, facciamo un piccolo sforzo aggiuntivo. Non si tratta aprioristicamente di difendere ad ogni costo i Tigli di Via S. Ambrogio, anche se tagliare un albero che ha impiegato decenni a crescere per sostituirlo con una panchina o la solita colata di cemento mi sembra comunque demenziale. Sono infatti fermamente convinto che una soluzione in grado di accontentare tutti senza contemplare l’eliminazione dei Tigli esiste, ci vuole solo fantasia, buona volontà e tempo. Vero, alcuni preferirebbero l’ennesimo nastro grigio con il doppio senso di marcia per parcheggiare comodamente sotto casa o davanti ai due/tre esercizi commerciali della via per comprare il pane senza fare un passo in più. Forse sarebbe invece preferibile circolare in bici o fare quattro passi all’ombra degli imponenti alberi già esistenti, piuttosto che piantumarne di nuovi e attendere decenni che, come quelli piazzati nel deserto della Piazza Falcone e Borsellino, riescano a raggiungere dimensioni minime sufficienti a procurare un minimo d’ombra.
Nel frattempo, sembra che il problema che sta vivendo la nostra città sia comune a Francavilla al Mare in provincia di Chieti dove i Tigli a rischio in Viale Nettuno sono solo 54 (QUI IL DETTAGLIO). In particolare, l’esperienza che sta vivendo il Comitato di Francavilla, oltre a rappresentare un importante precedente, fornisce utili indicazioni per la nostra causa, come per esempio il fatto che ad esprimersi sulla vicenda sia chiamata la forestale, che nel caso di Francavilla ha espresso parere negativo e importanti osservazioni alternative.
Insomma, come di solito accade a Paderno Dugnano in simili frangenti, prepariamoci a vederne delle belle. Non immagino la nascita dell’ennesimo comitato in quanto negli ultimi anni sono nate e si sono organizzate numerose associazioni e movimenti sensibili al tema. Sarà da vedere piuttosto se saranno capaci di unire gli sforzi, organizzarsi e saper fare fronte comune.
Come è andata a finire a Paderno? A Francavilla i primi quindici sono stati abbattuti, stiamo cercando di salvarne altri quaranta.
Anche da noi a Marsciano, una cittadina di 18.000 abitanti in provincia di Perugia, per fare una “piazza”, che di piazza non avrà mai l’aspetto, l’Amministrazione comunale aveva deciso di eliminare 8 tigli. A seguito di varie opposizioni e proteste l’Amministrazione è parzialmente tornata indietro sulla decisione decidendo di “spostare” i tigli in altre zone della città. Pur essendo comunque contrari allo spostamento sia perchè è difficile che tigli di almeno 60-70 anni siano in grado di sopportare lo stress e non morire sia soprattutto perchè ritenevamo che il loro posto era dove stavano e che era l’uomo che doveva adattare i suoi comodi progetti alla loro salvaguardia, il Comune ha comunque proceduto all’espianto e trasferimento (tra l’altro anche con costi sensibili). Siamo con Voi affinchè si riesca ad affermare sempre più il concetto che sia l’uomo che debba adattarsi all’ambiente e non viceversa!
Un abbraccio
Per lucilla: la situazione è attualmente sospesa.
Il comitato ha lanciato una raccolta di firme per evitare l’intervento di segatura e favorirne un altro che mantiene il viale alberato e contemporaneamente rende i marciapiedi ora non solo strettissimi, ma anche in diversi punti mal ridotti, utilizzabili finalmente da pedoni e passeggini, con l’aggiunta di una pista ciclabile. Questo ponendo un senso unico di marcia.
Quando ci saranno aggiornamenti, che auspico siano riguardosi e rispettosi del nostro patrimonio naturale, questo blog li pubblicherà.
Per Carlo: purtroppo il problema nasce dal fatto che la nostra AC, come alcune altre, non considerano questi alberi di 50/60 anni come un patrimonio naturale della città, ma semplicemente come un puro accessorio. Perchè se ne riconoscessero il pieno valore intanto non avrebbero pensato ad una tale soluzione e poi non avrebbero detto che gli alberi tagliati li avrebbero rimpiazzati con dei nuovi. NON è proprio la stessa cosa!! Oltre chiaramente al costo economico implicito.
Grazie a tutti e due per l’interessamento.
Magari rimanete in contatto con l’amministratore (tramite mail), sarà un piacere sapere come vanno le cose anche da voi.
PS Abitate due bellissime regioni